Itinerari Nascosti di Maiori


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Torri

Torri cittadine

Il sistema difensivo cittadino era integrato da una serie di torri d’avvistamento poste a difesa dei principali agglomerati urbani e in comunicazione sia tra di loro che con le vedette sulla costa che, ancora, con il castello di Toroplano e con il sistema difensivo del territorio montano di Tramonti. Ne restano visibili due, la torre di Milo, in via Nuova Provinciale Chiunzi, che appare oggi nella sua trasformazione successiva in casa torre ma che, in origine, doveva essere a difesa e sorveglianza per i retrostanti abitati di Lazzaro e Lama. Più all’interno troviamo, la torre di Vecite, in condizioni molto precarie e prossima al crollo, ubicata in via Vecite, in prossimità di via Nuova Provinciale Chiunzi, ai piedi della chiesa di S. Martino e a controllo dell’abitato; essa inoltre doveva svolgere l’importante funzione di collegamento e comunicazione tra le torri costiere e il castello di Toroplano e la vallata di Tramonti e il castello di S. Maria.

Torri costiere

Lungo il versante marino del territorio di Maiori, furono erette, nel corso del Cinquecento, una numerosa serie di torri costiere di avvistamento che erano parte del piano difensivo architettato dal vicerè di Napoli don Pedro De Toledo, per l’intera costa meridionale. A partire dall’estremo capo occidentale, al confine con Minori, troviamo, per prima, la torre sovrastante la grotta dell’Annunziata, la c.d. Torricella o Torre Mezzacapo, radicalmente, trasformata sullo scorcio dell’Ottocento, nel castello Miramare dalla famiglia Mezzacapo. La seconda torre si ergeva a difesa della spiaggia, in prossimità della foce del Reginna, all’altezza dell’attuale Corso; essa era in collegamento con le torri dislocate all’interno del territorio cittadino e fu abbattuta agli inizi dell’Ottocento in occasione dei lavori di realizzazione del tratto cittadino della strada costiera che collegava Vietri con Amalfi. All’altro capo dell’arco costiero prospiciente la città si erge, ancora nella sua interezza, la Torre dell’Angolo o delle Formicole, oggi chiamata impropriamente Torre Normanna, costruita nel 1563.

È un imponente bastione adagiato su uno sperone roccioso, un tempo dotato di due cannoni con lo stemma della città (trasportati, nel 1758, a Castel S. Elmo a Napoli). Di essa resta una bella veduta di Fabris (1777), dove compare in primo piano un’imbarcazione da identificare con la gondola dei signori Mezzacapo. Lungo la costa, seguivano poi, a controllo delle singole insenature, la torre dell’Acquarulo in località Salicerchie, torre di S. Spirito, presso la Badia (S. Maria de Olearia), la Torre Lama di Cane, la Torretta di Capo d’Orso, la Torre del Tumulo e la Torre di Erchie a difesa dell’abitato di Erchie, anch’essa cinquecentesca ma eretta per la prima volta nel XIII secolo.