Itinerari Nascosti di Maiori


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Mura cittadine

Della cinta muraria, nota anche col nome di mura di S. Sebastiano, eretta nel XV secolo e disposta, trasversalmente al corso del fiume, all’altezza del corso ai piedi della Collegiata, sono rimasti solo pochi tratti della muraglia, con merli e feritoie ben visibili, per quanto sotterrati per più di un terzo del loro piede per l’elevazione del piano della strada intramurale (via Casa Mannini) e, sul lato sud, del fossato. Alla confluenza di questa strada con la via Nuova Provinciale Chiunzi, è ancora in piedi una torretta circolare attualmente appellata Torretta Mandina. Altri spezzoni della detta muraglia esistono più ad oriente in località Barizzo, dove è presente un’altra torretta circolare, che con la Mandina, sono le uniche superstiti delle sei appiccate alla muraglia del baluardo fortificato. Del sistema difensivo era parte integrante la struttura fortificata di S. Angelo (così chiamata dall’antica dedicazione della collegiata a S. Michele), poi detta di S. Maria a Mare. Sorta nei pressi dell’attuale Collegiata, agli inizi del Settecento ne era ancora visibile una torre, nel posto dell’attuale campanile. La struttura difendeva la chiesa, che doveva apparire quasi come una chiesa-fortezza, arroccata sullo sperone roccioso a difendere, inoltre, e il retrostante quartiere Campo-Vena e la via per Minori. Di tale fortilizio non ci restano vestigia essendo sorti, al suo posto, la Collegiata di S. Maria a Mare e il Campanile quadrangolare. Nel 1438, questa fortezza resistette ai Catalani di Alfonso d’Aragona sbarcati a Maiori per vendicare la perdita di una galea, come si leggeva nella cronaca maiorese di Marcantonio Oliva. Nel secolo XVI, a seguito dell’ampliamento della Basilica, la Rocca fu completamente demolita, lasciando solo il torrione trasformato in campanile aggiungendo sui merli un ottagono e in cima un cono (tale campanile venne poi abbattuto nel 1836 e sostituito con l’attuale).